ULISSE
di
James Joyce


Traduzione di Giulio De Angelis

versione originale inglese e note


***

15° episodio CIRCE (III)

lavori in corso sulle note, quelle presenti per ora rimandano a Joyce Project


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LA NINFA

(A dita spalancate.) Oh! che infamia!

BLOOM

Ero precoce. Gioventù. La fauna. Ho sacrificato al dio della foresta. I fiori che fioriscono in primavera. Era la stagione degli accoppiamenti. L'attrazione capillare è un fenomeno naturale. Lotty Clarke, dai capelli di lino, le vidi fare la toilette serale attraverso le tendine mal chiuse, con il binocolo da teatro del povero babbo: la dissoluta mangiava erba come un animaletto. Si rotolò giù dal pendio al ponte di Rialto per stuzzicarmi con l'esuberanza dei suoi spiriti animali. Si arrampicò su per quell'albero forcuto e io. Neanche un santo avrebbe resistito. Il demonio s'impadronì di me. E poi, m'ha forse visto qualcuno? 

(Sanatino, vitello dal capo bianco, caccia fuori dal fogliame una testa ruminante dalle frogie umide.)

SANATINO

(Grandi lacrime colanti dagli occhi prominenti, piagnucolosi.) Me. Me vedere.

BLOOM

Solo per soddisfare un bisogno che io... (Con pathos.) Nessuna voleva saperne quando andavo per gonnelle. Troppo brutto. Non ci si volevano mettere...

(Lassù a Ben Howth attraverso i rododendri passa una capretta, dalle poppe rigonfie, il codino tronco, lasciando cadere dietro di sé uvetta di Corinto.)  

LA CAPRETTA

(Bela.) Megegaggegg! Capreprepreeeee!

BLOOM

(Senza cappello, accaldato, coperto di lanugine di cardo e fuscelli d'erica.) Regolarmente fidanzati. I casi mutano con le circostanze. (Abbassa lo sguardo e fissa intensamente l'acqua.) Trentadue al secondo a testa in giù. Incubo giornalistico. Elia con le vertigini. Precipitato dalla scogliera. Triste fine d'un impiegato della stamperia nazionale.

(Attraverso l'argenteasilente aria estiva il manichino di Bloom, tutto legato come una mummia si precipita giù roteando dallo scoglio di Lion's Head nelle acque violacee che l'attendono.)

IL MANIMUMMICHINO

Bbbbblllllbbblblodschbg? 

(Al largo della baia tra i fari di Bailey e di Kish l'Erin's King naviga, con un pennacchio di fumo nero che si espande dalla ciminiera, verso la terraferma.)

IL CONSIGLIERE NANNETTI

(Solo sul ponte, vestito di alpaga scuro, viso giallo da sparviero, la mano nell'apertura del panciotto, declama.) Quando la mia patria avrà il suo posto tra le nazioni della terra, allora, e non prima d'allora, il mio epitaffio sia scritto. Ho...

BLOOM

Finito. Prff.

LA NINFA

(Altera.) Noi immortali, come hai visto oggi, non abbiamo quel posticino e neanche i peli. Siamo fredde come la pietra e siamo pure. Mangiamo luce elettrica. (Inarca il corpo in un contorcimento lascivo mettendosi l'indice in bocca.) Parlato. Io sentito per di dietro. Come hai potuto dunque...?

BLOOM

(Misurando la landa a grandi passi, con estrema umiliazione.) Oh, sono stato proprio un porco. Anche dei clisteri ho somministrato. Un terzo d'una pinta di quassia a cui si aggiunga una cucchiaiata di salgemma. Su per il buco. Con la siringa Hamilton Long, beniamina delle signore.

LA NINFA

In mia presenza. Il piumino della cipria. (Arrossisce e fa una riverenza.) E il resto.
 
BLOOM

(Abbattuto.) Sì. Peccavi! Ho reso omaggio su quell'altare vivente dove la schiena terminando cambia nome. (Con subitaneo fervore.) Perché poi dovrebbe quella delicata mano ingioiellata e profumata, la mano che governa...? 

(Figure serpeggiano in meandri con lento disegno silvano intorno ai tronchi, tubando.) 

LA VOCE DI KITTY

(Nel boschetto.) Facci vedere uno di quei cuscinetti.

LA VOCE DI FLORRY

Toh! 

(Un gallo cedrone svolazza pesantemente nel sottobosco.) 

LA VOCE DI LYNCH

(Nel boschetto.) Puah! Caldo bollente!

LA VOCE DI ZOE

(Nel boschetto.) Vien fuori da un posticino caldo.

LA VOCE DI VIRAG

(Capo pellerossa pennuto, con strisce azzurre sul viso, in tenuta di guerra e con una  zagaglia in mano, traversa a grandi passi un canneto frusciante pestando faggiole e ghiande.) A bollore! A bollore! Occhio al Toro Seduto!

BLOOM

Mi sopraffà. L'impronta calda della sua forma calda. Basta che mi metta a sedere dove è stata una donna, specie se a cosce divaricate, come per concedere i favori estremi, specie se poi prima si è alzata per benino la falda della giacca di satinato bianco. Così femminile piena. Mi sento tutto pieno.

LA CASCATA

          Pienacolma Pulafuca
          Pulafuca Pulafuca.

I TASSI

Sccc! Parla, sorella.

LA NINFA

(Senz'occhi, con una veste bianca da monaca, cuffia e ampio soggolo con le ali, Soavemente, con occhi sperduti.) Convento Tranquilla. Suor Agata. Monte Carmelo. Le apparizioni di Knock e di Lourdes. Non più desideri. (Reclina la testa, sospirando.) Solo l'etereo. Dove il cremoso sognator gabbiano ondeggia sopra il lugubre oceano. 

(Bloom si alza a metà. Gli salta un bottone da dietro i pantaloni.)

IL BOTTONE

Bip! 

(Due sgualdrine di Coombe passano ballando sotto la pioggia insciallate, urlando con 
voce sorda.)

LA NINFA 

          Leopold ha perduto lo spillo alle mutande 
          Non sapeva come fare
          Per tenerlo su,
          Per tenerlo su.

BLOOM

(Freddamente.) Avete rotto l'incanto. Goccia che fa traboccare il vaso. Se non ci fosse che l'etereo, dove andreste a finire tutte voi, postulanti e novizie? Timida ma liscia, come un asino che piscia.

I TASSI

(Precipitando la stagnola delle loro foglie, con le braccia tutte pelle e ossa vecchie e tremolanti.) Deciduamente!

LA NINFA

(Lineamenti induriti, brancola nelle pieghe dell'abito.) Sacrilegio. Attentare alla mia virtù! (Una gran macchia umidiccia le appare sulla veste.) Lordare la mia innocenza! Non sei degno di toccare neanche un lembo della veste d'una donna perbene. (Stringe di nuovo a sé la veste.) Aspetta, Satanasso, non canterai più canzoni d'amore. Amen. Amen. Amen. Amen. (Estrae uno stiletto e, rivestitasi del giaco di un cavaliere eletto tra nove paladini, lo colpisce ai lombi.) Nekum!

BLOOM  

(Salta in piedi, le afferra una mano.) Ehi! Nebrakada! Gatto dalle nove vite! Gioco leale, signoria mia. Niente falcetto. La volpe e l'uva, vero? Cos'hai contro di me per circondarti di filo spinato? Il crocefisso non è grosso abbastanza? (Le afferra il velo.) Ti ci vuole un santo abate oppure Brophy, il giardiniere zoppo, o la statua del portatore d'acqua senza zampillo o la buona madre Alphonsus, eh Volpona?

LA NINFA

(Con un urlo fugge da lui senza velo, l'involucro di gesso le si fende scricchiolando, una nube di fetore sfugge dalle fessure.) Poli...!

BLOOM

(Le urla dietro.) Come se voi stesse non ve ne prendeste il doppio. Senza scosse e mucosità multiple da tutte le parti. Ho provato. La vostra forza è la nostra debolezza. E che tariffa ci fate per ogni monta? Che cosa ci date a pronta cassa? Affittate ballerini sulla Riviera, ho letto. (La ninfa emete alti lai, fuggendo.) Eh! Ho dietro di me sedici anni di lavoro da negri. E una giuria me li darebbe domani cinque scellini per gli alimenti eh? Corbella qualcun altro, non me. (Annusa.) Foia. Cipolle. Rancido. Zolfo. Untume. 

(La figura di Bella Cohen gli si erge davanti.)

BELLA

Ti ricorderai di me un'altra volta.

BLOOM

(Composto, la contempla.) Passée. Castrato travestito da agnello. Denti lunghi e peli superflui. Una cipolla cruda ogni sera prima di andare a letto gioverebbe alla tua pelle. E fa' qualche esercizio per diminuire la pappagorgia. I tuoi occhi sono svaporati come gli occhi di vetro della tua volpe impagliata. Sono delle stesse dimensioni degli altri lineamenti, ecco tutto. Non sono un'elica a tre viti, io.

BELLA

(Sprezzante.) Non hai pepe, questo poi no. (La sua vulva di troia abbaia.) Fbharcht!

BLOOM

(Sprezzante.) Per prima cosa pulisciti il medio disunghiato, perché il sugo freddo del tuo bullo ti sgocciola giù dalla cresta di gallo. Prendi una manciata di fieno e pulisciti.

BELLA

Ti conosco, piazzista! Ghiozzo morto!

BLOOM

Ti conosco, ruffianaccia. Rivendugliola di sifilide e di scolo!

BELLA

(Si volta verso la pianola.) Chi di voi suonava la marcia funebre del Saul?

ZOE

Io. Occupati dei cavoli tuoi. (Spicca un salto fino alla pianola e con le braccia incrociate ci pesta sopra alcuni accordi.) Passeggiatina del gatto attraverso le scorie. (Dà un'occhiata dietro di sé.) Eh? Chi fa all'amore coi miei tesorucci? (Spicca un salto all'indietro verso il tavolo.) Quel che è tuo è mio e quel che è mio è mio. 

(Kitty sconcertata si fodera i denti con la stagnola. Bloom si accosta a Zoe.)

BLOOM

(Gentilmente.) Rendimi quella patata, se non ti spiace.

ZOE

Un pegno, cosa finissima, sopraffinissima.

BLOOM

(Con sentimento.) Non è nulla, in sé, ma è una reliquia della povera mamma.

ZOE 

          Se dai una cosa e la rivuoi 
          Dio ti chiede dove l'hai
          E se dici che non sai
          All'inferno te ne andrai.

BLOOM

Ci sono connessi dei ricordi. Ci terrei ad averla.

STEPHEN

Avere o non avere questo è il problema.

ZOE

Qua. (Alza un lembo della combinazione, mostrando la coscia nuda, e tira fuori la patata dall'orlo della calza.) Chi nasconde sa dove trovare.

BELLA

(Accigliata.) Qua. Non siamo mica ai baracconi. E tu non mi sfasciare quel piano. Chi paga qui. 

(Va verso la pianola. Stephen si fruga in tasca e, tirando fuori un biglietto di banca tenuto
per un angolo, glielo porge.

STEPHEN

(Con cortesia esagerata.) Questo borsellino di seta l'ho ricavato dall'orecchio di troia del pubblico. Signora, mi scusi. Voglia permettermi. (Accenna approssimativamente a Lynch e a Bloom.) Siamo tutti in ballo, Kinch e Lynch. Dans ce bordel où tenons nostre état. 

LYNCH

(Chiama dal focolare.) Dedalus! Dalle tu la mia benedizione.

STEPHEN

(Porge una moneta a Bella.) Oro. Ne ha.

BELLA

(Guarda il denaro, poi Stephen, poi Zoe, Florry e Kitty.) Vuole tre ragazze? Vengono a costare dieci scellini, qui.

STEPHEN

(Tutto contento.) Centomila scuse. (Fruga ancora, tira fuori e le porge due corone.) Mi permetta, brevi manu, ho la vista un tantino intorbidata. 

(Bella va al tavolo a contare il denaro mentre Stephen parla tra sé a monosillabi. Zoe fa 
un balzo verso il tavolo. Kitty si china sul collo di Zoe. Lynch si alza, si raddrizza il 
berretto e, afferrando Kitty per la vita, aggiunge la sua testa al gruppo.) 

FLORRY

(Fa sforzi penosi per alzarsi.) Ahi! Mi s'è addormentato un piede. (Saltella verso il tavolo. Bloom si accosta.)

BELLA, ZOE, KITTY, LYNCH, BLOOM

(Chiacchierini e litigiosi.) Il signore... dieci scellini... paga per tre... permetta un istante... questo signore paga per sé... chi tocca?... ahi!... bada a chi pizzichi... la nottata o ne fai solo una?... chi è che?... lei è un bugiardo, scusi... il signore ha pagato da signore fino all'ultimo soldo... bere... è parecchio che son sonate le undici.

STEPHEN

(Alla pianola, con un gesto d'orrore.) Non si beve! Cosa, le undici? Indovinala grillo.

ZOE

(Alzando la sottanina e cacciandosi nella calza una mezza sterlina piegata in due.) Guadagnata lavorando sodo col sudor della schiena.

LYNCH

(Sollevando Kitty dal tavolo.) Vieni!

KITTY

Aspetta. (Arraffa le due corone.) 

FLORRY

E io?

LYNCH

Oplà! 

(La solleva, la prende in braccio e la scarica sul sofà.)

STEPHEN 

          Cantò la volpe al dì ed il gallo fuggì, 

          In cielo i batocchi
          Davan undici rintocchi.
          È ora che la sua animuccia
          Dal cielo se ne vada a cuccia.

BLOOM

(Posatamente mette una mezza sterlina sul tavolo tra Bella e Florry.) Ecco. Mi permettano. (Prende la banconota da una sterlina.) Tre volte dieci. Siamo pari.

BELLA

(Ammirata.) Sei un gran furbacchione, vecchio galletto. Ti bacerei.

ZOE

(Lo mostra a dito.) Hm? Profondo come un pozzo. 

(Lynch piega Kitty all'indietro sul sofà e la bacia. Bloom con la banconota si dirige verso

Stephen.)

BLOOM

Questo è suo.

STEPHEN

Come sta la storia? Le distrait ovvero il mendicante distratto. (Si fruga di nuovo in tasca e tira fuori una manciata di monete. Un oggetto cade.) È caduto qualcosa.

BLOOM

(Chinandosi, raccoglie e porge una scatoletta di fiammiferi.) Questa.

STEPHEN

Luciferi. Grazie.

BLOOM

(Tranquillamente.) Forse sarebbe meglio che lei mi consegnasse quegli spiccioli, sono più sicuri in mano mia. Perché pagare di più?

STEPHEN

(Gli porge tutto quello che ha in tasca.) Sii giusto prima di essere generoso.

BLOOM

Vorrei, ma sarebbe poi più saggio? (Conta.) Uno, sette, undici, e cinque. Sei. Undici. Non rispondo di quel che aver perduto.

STEPHEN

Perché suonano le undici? Proparossitono. Momento prima del prossimo, dice Lessing. Volpe sitibonda. (Ride forte.) Seppellisce la nonna. Probabile l'abbia uccisa.

BLOOM

Viene una sterlina sei scellini e undici pence. Diciamo una sterlina e sette.

STEPHEN

Non importa un accidente nulla.

BLOOM

No, ma...

STEPHEN

(Va al tavolo.) Sigaretta, per piacere. (Lynch lancia una sigaretta dal sofà al tavolo.) E così Georgina Johnson è morta e sposata. (Una sigaretta appare sul tavolo. Stephen la guarda.) Miracolo. Magia da salotto. Sposata. Hm. (Accende un fiammifero e lo avvicina alla sigaretta con malinconia enigmatica.

LYNCH

(Osservandolo.) Avresti più probabilità di accenderla se tu avvicinassi il fiammifero un po' di più. 


STEPHEN

(Avvicina il fiammifero all'occhio.) Occhio di lince. Devo procurarmi gli occhiali. Rotti ieri. Sedici anni fa. Distanza. L'occhio vede tutto piatto. (Scosta il fiammifero. Questo si spegne.) Il cervello pensa. Vicino: lontano. Ineluttabile modalità del visibile. (Si acciglia misteriosamente.) Hm. Sfinge. La bestia che ha due dorsi a mezzanotte. Sposata.

ZOE

È stato un viaggiatore di commercio che l'ha sposata e portata via con sé.

FLORRY

(Annuisce.) Mr Agnel, di Londra.

STEPHEN

Agnello di Londra, che togli i peccati di questo mondo.

LYNCH

(Abbracciando Kitty sul sofà, salmodia con voce profonda.) Dona nobis pacem. 

(La sigaretta sfugge di tra le dita a Stephen. Bloom la raccoglie e la butta nel caminetto.)

BLOOM
Basta fumare. Meglio mangiare qualcosa. Maledetto quel cane che m'è venuto tra i piedi. (A Zoe.) Ha nulla a portata di mano?

ZOE

Ha fame?

STEPHEN

(Le tende la mano sorridente e salmodia sull'aria del patto di sangue del Crepuscolo degli Dei.) 

          Hangende Hunger,

          Fragende Frau,  
          Macht uns alle kaputt.

ZOE

(Tragicamente.) Amleto, son il trivello di tuo padre! (Gli prende la mano.)  Bello dagli occhi blu, ti leggerò la mano. (Accennando alla sua fronte.) Né senno, né rughe. (Conta.) Due, tre, Marte, vuol dire coraggio. (Stephen scuote la testa.) Non sei mica un pulcino.

LYNCH

Coraggio fulminante. Il garzone che mai tremò né battè ciglio. (A Zoe.) Chi t'ha insegnato la chiromanzia?

ZOE

(Si volta.) Domandalo ai coglioni che non ho. (A Stephen.) Te lo leggo in faccia. L'occhio, così. (Aggrotta le ciglia, a testa bassa.)

LYNCH

(Ridendo, dà due sculaccioni a Kitty.) Così. La ferula. 

(Due volte schiocca alta la ferula, la cassa della pianola si spalanca, ne salta fuori la 

piccola testa da misirizzi di Padre Dolan, calva e rotonda.)
 

PADRE DOLAN 


(Dolce, benigna, rettoriale, rampognante, la testa di Ser John Conmee spunta dalla cassa
della pianola.)

 SER JOHN CONMEE

Un momento, Padre Dolan! Un momento. Sono sicuro che Stephen è un bravo bambino.

ZOE

(Esaminando la palma di Stephen.) Mano da donna.

STEPHEN

(Mormora.) Continua. Mentisci. Tienmi per mano. Accarezza. Non ho mai saputo leggere la Sua scrittura, eccetto la Sua criminosa impronta digitale sul merluzzo.

ZOE

Che giorno sei nato?

STEPHEN

Giovedì. Oggi.

ZOE

Chi nasce di giovedì farà strada nella vita. (Segue le linee sulla mano.) Linea del destino. Amici influenti.

 FLORRY

(Accennando col dito.) Fantasia. 

ZOE

Monte della luna. Ti incontrerai con una... (Si mette tutt'a un tratto a scrutare da vicino.) Non ti dirò le cose brutte o spiacevoli. Oppure le vuoi sapere?

BLOOM

(Le stacca le dita e porge la sua palma.) Più male che bene. Qua. Leggi la mia.

BELLA

Fa' vedere. (Rivolta la mano a Bloom.) Me l'aspettavo. Dita nocchiute buone per le donne.

ZOE

(Scrutando la palma di Bloom.) Graticola. Viaggi per mare e matrimonio per denaro.
  
BLOOM

Sbagliato.

ZOE

(Concitata.) Ecco, ora vedo. Mignolo corto. Marito becchettato dalla moglie. Sbagliato, questo? 

(Lisa la Nera, grossa gallina che cova dentro un cerchio tracciato col gesso, si alza, stira
le ali e chioccia.)
 
 LISA LA NERA

Cocco. Coccodé. Cocco dè. (Si scosta dall'uovo appena fatto e va via dondolandosi.)

BLOOM

(Si indica la mano.) Questo rigonfio qui è dovuto a un incidente. Son caduto e mi sono tagliato ventidue anni fa. Sedici, ne avevo.

ZOE

Vedo, dice il cieco. Dicci qualcosa di nuovo.

STEPHEN 

Vedi? Muove verso un'unica grande meta. Ne ho ventidue. Sedici anni fa anche lui ne aveva ventidue. Sedici anni fa a ventidue caddi, ventidue anni fa lui a sedici cadde dal cavallo a dondolo. (Ha una contrazione dolorosa.) Fatto male alla mano non so dove. Dovrei andare dal dentista. I soldi? 

(Zoe sussurra qualcosa a Florry. Ridacchiano. Bloom libera la mano e scrive oziosamente
sul tavolo, da destra verso sinistra, tracciando lente curve a matita.)

 FLORRY

Che cosa? 

(Passa al trotto una carrozza da nolo, numero trecentoventiquattro, con una giumenta 
dalle balde terga, guidata da James Barton, di Harmony avenue, Donnybrook. Blazes 
Boylan e Lenehan stanno abbandonati sui sedili laterali ondeggianti. Il garzone 
dell'Ormond è accoccolato dietro, sull'asse. Tristemente al di là della tendina Lydia 
Douce e Mina Kennedy guardano fissamente.)

IL GARZONE

(Ballonzolando le sbeffeggia facendo marameo con le dita serpentelli che si dimenano.) Cocco, vi prudon le? 

(Bronzo accanto a oro, mormorano.)

 ZOE

(A Florry.) Mormora. (Mormora di nuovo.) 

(Blazes Boylan si china sul vuoto tra un sedile e l'altro, cappello di paglia alla marinara 
di traverso, un fiore rosso in bocca. Lenehan, con berretto da spiaggia scarpe bianche, 
leva premurosamente un lungo capello dalla spalla di Blazes Boylan.)

LENEHAN

Ehi! Cosa scorgono i miei occhi? Hai spazzato via qualche ragnatela dalle passerine?

BOYLAN

(Sazio, sorride.) Spennato un tacchino.

LENEHAN

Ottima nottata di lavoro.

BOYLAN

(Alza quattro tozze dita solidungule e strizza l'occhio.) Blazes Kate! Merce garantita secondo campione altrimenti si restituisce l'ammontare. (Stende l'indice.) Odora un po'.

LENEHAN

(Odora gioioso.) Ah! Aragosta e maionese. Ah!

ZOE E FLORRY

(Ridono insieme.) Ah ah ah ah.

BOYLAN

(Salta giù con sicurezza dalla carrozza e chiama forte perché sentano tutti.) Olà, Bloom! Mrs Bloom è già vestita?

BLOOM

(In giacchetta da lacchè di felpa color susina e calzoni a mezza gamba, calze giallo-rosa e parrucca incipriata.) Temo di no, signore. Gli ultimi effetti...

BOYLAN

(Gli lancia una moneta da sei pence.) Ecco, per un gin corretto. (Appende con disinvoltura il cappello a un ramo della testa cervina di Bloom.) Introducimi. Ho un affaruccio privato con tua moglie, capito?

MARION

Dovrebbe sentirsi altamente onorato. (Salta fuori dell'acqua, spruzzando di qua e di là.) Raoul, caro, vieni ad asciugarmi. Son come Dio m'ha fatta. Solo il mio cappello nuovo e una spugna da carrozziere.

BOYLAN

(Un allegro scintillio negli occhi.) Fantastico!

BELLA

Cosa? Che c'è? 

(Zoe le mormora qualcosa.)

MARION

Che guardi pure, quel portento! Ruffiano! E che si frusti! Scriverò a una potente prostituta o a Bartholomona, la donna barbuta, che gli vescichino tutta la pelle, per lo spessore di un pollice, e che gli facciano riportare la ricevuta firmata e timbrata.

BOYLAN

(Si stringe le braccia attorno al corpo.) Forza, non ce la facevo a reggere di più. (Si muove a grandi falcate, gambe rigide da cavalleggero.)

BELLA

(Ridendo.) Oh oh oh oh.

BOYLAN

(A Bloom, di su la spalla.) Puoi pure metter l'occhio al buco della serratura e sollazzarti con te stesso, mentre me la ripasso tre o quattro volte.

BLOOM

Grazie, signore. Senz'altro, signore. Posso portare due amici per fare da testimoni e prendere un'istantanea? (Ha in mano un vaso d'unguento.) Vaselina, signore? Fiori d'arancio...? Acqua tiepida...?

KITTY

(Dal sofà.) Dicci, Florry. Dicci. Cosa. 

(Florry le mormora qualcosa. Sussurranti paroline dolci mormorano, leccalingueggiando 

forte, papasmico plopslop.)

MINA KENNEDY

(Gli occhi volti al cielo.) Oh, dev'essere come l'aroma dei gerani e delle pesche adorabili! Oh, idolatra ogni minima parte di lei! Appiccicati l'uno all'altra! Coperti di baci!

LYDIA DOUCE  

(Bocca che si schiude.) Iamiam. Oh, gliela fa portandola in giro per la stanza! Trotta, trotta, cavallino. Li potrebbero sentire a Parigi e a New York. Come aver la bocca piena di fragole con la panna.

KITTY

(Ridendo.) Ih ih ih. 

LA VOCE DI BOYLAN

(Dolce, rauca, dalla bocca dello stomaco.) Ah! Dioblazcrucbraciaccrassct!

LA VOCE DI MARION

(Rauca, dolce, le sale in gola.) Oh! Uisuosbacimapuisctnapouuuc?

BLOOM

(Pupille follemente dilatate, si stringe le braccia al corpo.) Leva!  Metti! Leva! Infilzala! Ancora! Spara!

BELLA, ZOE, FLORRY, KITTY

Oh oh! Ah ah! Ih ih!

LYNCH

(Indica.) Specchio della natura. (Ride.) Uh uh uh uh uh. 

(Stephen e Bloom guardano fissamente nello specchio. Il volto di William Shakespeare, 
imberbe, vi appare irrigidito da una paralisi facciale, incoronato dal riflesso 
dell'attaccapanni a corna di cervo dell'ingresso.)
 
SHAKESPEARE

(Solenne voce di ventriloquo.) È l'alto riso a tradir la vacua mente.  (A Bloom.) Tu ritenesti d'essere invisibile. Mira. (Fa chicchirichì con un riso da cappone nero.) Iagogo! Come il mio Ostello sgannò la sua Testimona. Iagogogo!


BLOOM

(Sorride verde alle tre puttane.) E a quando la barzelletta?

ZOE

Prima d'esser due volte sposato e una volta vedovo.

BLOOM

Qualche volta si chiude un occhioi. Anche il gran Napoleone quando gli presero le misure a pelle nuda dopo morto... 

(Mrs Dignam vedovella, naso ritto e gote rosse a furia di parlar di morti, di lacrime e di sherry Tunney rosso, arriva di corsa in gramaglie, cappellino sulle ventitré, mettendosi il rossetto e la cipria sulle gote, le labbra e il naso, e quale mamma-cigno spinge davanti a sé la covata dei piccini. Sotto la gonna le spuntano i pantaloni a tutt'uso del defunto marito e le scarpe dalle punte in su, misura quarantacinque. Ha in mano una polizza d'assicurazione della Vedova Scozzese e un grosso ombrello-tenda sotto il quale i piccini  le corrono al fianco. Patsy saltellando a piè calzato, colletto staccato, una resta di cotolette di maiale a ciondoloni, Freddy piagnucolando, Susy con una bocca da baccalà querulo, Alice che tiene a bada il poppante. Li manda avanti a spintoni, con tutte le sciarpe al vento.)
 
FREDDY

Ahi, 'mina, mi trascini come un sacco di patate!

SUSY

Mamma, il brodo sta andando di fuori!

SHAKESPEARE

(Con una rabbia da paralitico.) Sposil secon chiaaccìso prim. 

(Il volto di Martin Cunningham, barbuto, si imprime sui lineamenti del volto imberbe di 

Shakespeare. L'ombrello-tenda oscilla ubriaco, i bambibi scappano via. Sotto l'ombrello
appare Mrs Cunningham con un cappello da vedova allegra e un kimono. Sguscia di lato 
e s'inchina, contorcendosi alla giapponese.)
 
MRS CUNNINGHAM

(Canta.)
Mi chiaman la perla dell'Asia!
 
MARTIN CUNNINGHAM

(La fissa, impassibile.) Enorme! Fottutissima maledetta mezzatacca!

STEPHEN

Et exaltabuntur cornua iusti. Regine son giaciute con tori da primo premio. Ricordatevi di Pasifae per la cui lussuria il mio bistrisnonno fece il primo confessionale. Non dimenticate la signora Grissel Steevens né i rampolli suini della famiglia Lambert. E Noè si ubriacò di vino. E aveva l'arca aperta.

BELLA

Niente del genere qui. Hai sbagliato bottega.

LYNCH

Lascialo in pace. È tornato da Parigi.

ZOE

(Corre da Stephen e lo prende a braccetto.) Avanti, avanti! Facci sentire un po' di parlevù. 

(Stephen si calca il cappello in testa e salta verso il caminetto dove si ferma con le spalle aggobbite, mani stese a mo' di pinne, un sorriso dipinto in volto.)
 
LYNCH

(Stambureggiando sul sofà.) Bereben ben ben berebenbenbenben.

STEPHEN 

(Barbuglia, con scatti da marionetta.) Mille luoghi di piacere per spendere vostre serate con belle signore che vendono guanti e altre cose forse suo cuore birreria finissima locale alla moda posto molto eccentrico dove sacco di cocottes ben vestite quasi principesse come ballano cancan e promenano buffonate parigine extra pazze per scapoli forestieri lo stesso se parlano cattivo inglese come intelligenti sono per cose amore e sensazioni voluttuose. Mister molto sciscì per loro piacere deve visitare cielo e inferno spettacolo con candele funebri e loro lacrime argento che succede ogni sera. Burletta oh molto shocking delle cose religiose non vedere in tutto il mondo. Tutte donne chic che arrivano piene di modestia poi si spogliano e strillano forte di vedere l'uomo-vampiro violentare monaca molto fresca giovane con dessous troublants. (Fa schioccar forte la lingua.) Ho, là là! Ce pif qu'il a!

LYNCH

Vive le vampire!

LE PUTTANE

Bravo! Parlevù!

STEPHEN

(Testa all'indietro, ride forte, battendosi le mani, smorfieggiando.) Gran successo d'ilarità. Angeli molto piacere prostitute e santi apostoli grossi farabutti dannati. Demimondaines carine assai luccicanti di diamanti e tanto tanto eleganti.  Oppure siete voi forse amante più di perfezionato piacere moderno turpitudini di vecchi signori? (Fa cenni intorno a sé con gesti grotteschi cui rispondono Lynch e le prostitute.) Caucciù donna statua reversibile o grandezza naturale voyeuers nudità vergini molto lesbiche bacio cinque dieci volte. Entrare, signori, per vedere in specchi tutte le posizioni trapezi tutto quel meccanismo là e poi se si vuole azione estremamente bestiale garzone di macellaio che fornica in fegato di bue caldo o omelette sul ventre pièce de Shakespeare.

BELLA

(Buttandosi le mani sul ventre si abbatte sul sofà con uno schianto di risate.) Un'omelette sul... Oh! Oh! Oh! Oh!... Omelette sul... 

STEPHEN

(Leziosamente.) Ti amo, sir caro. Tu parlare lingua inglese per double entente cordiale. O sì, mon loup. Quanto costare? Waterloo Watercloset. (Smette improvvisamente e alza l'indice.)

BELLA

(Ridendo.) Omelette.

LE PUTTANE

(Ridendo.) Bis! Bis!

STEPHEN

A me le orecchie. Ho sognato un cocomero.

ZOE

Va all'estero a fare all'amore con una straniera.

LYNCH

In giro per il mondo in cerca di moglie.

FLORRY

I sogni procedono per contrari.

STEPHEN

(Stende le braccia.) Fu qui. Strada delle sgualdrine. In Serpentine avenue, Belzebù me la mostrò, la vedova paffutella. Dov'è steso il tappeto rosso?

BLOOM

(Accostandosi a Stephen.) Guardi...

STEPHEN

No, io volavo. I miei nemici sotto di me. E sempre sarà. Nei secoli dei secoli. (Grida.) Pater! Libero!

BLOOM

Guardi, le dico...

STEPHEN

Vuole fiaccarmi lo spirito, vero? O merde alors! (Urla, con aguzzi artigli d'avvoltoio.) Olà! Ehioh! 

(La voce di Simon Dedalus squilla in risposta, un tantino sonnacchiosa ma pronta.)

*** 

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